Vaccino, 70mila preadesioni over 50 in Piemonte

Sono 230mila gli over 50 non vaccinati in Piemonte, di questi 70mila hanno recentemente fatto la preadesione e riceveranno la prima dose entro la data utile del 31 gennaio in modo da essere in regola con la scadenza del 15 febbraio quando gli over 50 dovranno esibire il green pass da vaccinazione ai loro datori di lavoro; restano gli altri 160mila che mi auguro si iscrivano in tempo utile”. Lo ha detto l’assessore alla Sanità Luigi Icardi, intervenuto con i colleghi Elena Chiorino e Marco Gabusi in congiunta delle Commissioni Istruzione, Sanità e Trasporti, presieduta da Alessandro Stecco, per un’informativa sugli sviluppi dell’emergenza epidemiologica.

“Per garantire la somministrazione agli over 50, in questi giorni gli accessi diretti sono stati rimodulati in modo da riorganizzare al meglio la macchina vaccinale – ha speigato Icardi – e continuano comunque a essere permessi per gli over 80 e per chi ha il green pass in scadenza nelle 72 ore in tutti gli hub del Piemonte. L’accesso diretto vale anche per le categorie con obbligo vaccinale (personale sanitario, scolastico, universitario e forze dell’ordine) in questo caso negli specifici hub indicati sul sito regionale”.

Chiorino ha fatto il punto su assenze e incidenza del contagio in ambito scolastico: “Nella settimana 3-9 gennaio le assenze comunicate dall’Ufficio scolastico regionale sono state del 15,7 per cento per gli studenti, 11,7 per i docenti, 12,4 per il personale Ata. Per tutte le fasce di età scolare si è registrato un aumento dei contagi rispetto alla settimana precedente, con +57,2 per cento nella fascia 14-18 anni, +57,5 nella fascia 11-13, +36,7 tra i 6-10 anni, +57,7 tra i 3-5 anni e + 40,1 tra gli 0-2 anni”. L’assessore ha poi sottolineato le criticità legate alla Dad e alla differenziazione per fasce di età delle regole ministeriali in tema di quarantena delle classi, nonché quelle sull’applicazione dei congedi parentali, auspicando su questo punto un accordo a livello nazionale con l’Inps che generi automatismi e riduca i tempi burocratici.

“Dal punto di vista operativo è difficile tenere le scuole aperte in piena quarta ondata – ha aggiunto Icardi -. Dalla Conferenza Stato-Regioni è prevalsa la posizione del governo, ma il sistema sta andando in stress per effetto dell’aumento dei contagi combinato con le nuove disposizioni su green pass rafforzato, obblighi vaccinali e quarantene”.

In Piemonte il 97 per cento dei 260 mila aderenti alla campagna vaccinale tra i 12 e i 19 anni (su una platea complessiva di 316 mila) è stato vaccinato, mentre ad oggi sono 72 mila gli aderenti nella fascia 5-11 anni (su una platea complessiva di 245 mila), tutti prenotati entro il 7 febbraio.

L’assessore ha anche sottolineato che è partito oggi un sistema automatizzato che dovrebbe migliorare la gestione di isolamenti e quarantene e dei relativi provvedimenti liberatori, mentre sul fronte tamponi gratuiti ha spiegato che la Regione ha dovuto integrare i finanziamenti statali per dare gratis il tampone alle Elementari. Contrario all’ipotesi di centri vaccinali all’interno delle scuole, per non sottrarre personale sanitario agli hub esistenti, che potrebbero invece estendere l’orario di apertura.

Rispondendo alle domande dei commissari, ha infine fatto un passaggio su cure con anticorpi monoclonali e vaccino Novavax: “Da tre settimane il Piemonte è la seconda regione per l’uso di monoclonali e registra ottime performance anche sugli antivirali. Purtroppo i quantitativi sono insufficienti perché il fabbisogno era stato deciso in condizioni epidemiologiche diverse, per cui chiederemo ad Aifa di rivedere i criteri di ripartizione. Il nuovo vaccino dovrebbe essere invece disponibile per inizio marzo”.

Sul fronte trasporti, dal 10 gennaio si registra una riduzione del servizio del 10-20 per cento a causa delle assenze del personale positivo o in quarantena, che si sommano a quelle degli autisti che con l’obbligo del green pass hanno deciso di non svolgere più il servizio: “La pianificazione è particolarmente complicata per Trenitalia – ha spiegato Gabusi – perché la rete ferroviaria necessita di figure specializzate e vanno gestite le sostituzioni dei treni soppressi con gli autobus. Anche il numero degli utenti è in calo, circa il 28 per cento per il trasporto ferroviario, il 15-20 per cento per quello su gomma.

Con la capienza dei mezzi all’80 per cento – ha aggiunto – da inizio anno gestiamo i servizi integrativi come nel 2021, ma con la differenza sostanziale che il governo non ci ha ancora garantito i fondi”.

Numerose le domande poste dai consiglieri Francesca Frediani (M4o), Domenico Rossi, Monica Canalis, Alberto Avetta (Pd), Marco Grimaldi (Luv), Carlo Riva Vercellotti (FdI), Mario Giaccone (Moderati), Sarah Disabato (M5s).




Vaccini, test sierologici per verificarne l’efficacia

Test sierologici per verificare l’efficacia dei vaccini. Vengono eseguiti sul personale sanitario, ma anche i cittadini possono farli a tariffe contenute. Lo hanno spiegato i direttori generali della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle, del San Luigi di Orbassano, Claudio Baccon e del Mauriziano Maurizio Dall’Acqua, in un’audizione del gruppo di lavoro sulla gestione dell’emergenza sanitaria, presieduto da Daniele Valle.

A Domenico Rossi (Pd), che ha chiesto se le aziende sanitarie abbiano previsto test sierologici sul personale sanitario vaccinato, i direttori di Città della Salute e Mauriziano hanno appunto risposto affermativamente: “sono in corso degli studi per verificare la risposta immunologica al vaccino e capire se e quando sarà necessario sottoporsi a richiamo. Per i cittadini al momento il test può essere eseguito solo a pagamento, ma le aziende applicano tariffe basse per consentire a tutti di poter accedere alla prestazione”.

Sono stati anche elencati una serie di dati riferiti alle tre ondate. Nei presidi di Città della Salute, nella prima sono stati aperti progressivamente 17 reparti Covid con circa 200 posti letto, 19 nella seconda, 18 nella terza, con un tasso di occupazione che è andato dall’85 al 99 per cento.

Al San Luigi di Orbassano nella prima fase il 50 per cento dei posti letto è stato riconvertito in Covid e quelli in terapia intensiva sono passati in due settimane dagli 8 a regime a 24; il picco di posti letto occupati è stato di 250 su 380 complessivi nel mese di novembre. Situazione analoga al Mauriziano, dove nella prima fase l’intero blocco operatorio è stato trasformato in rianimazione e si è arrivati al 60 per cento di posti letto occupati da pazienti Covid.

“Nella prima ondata abbiamo dovuto affrontare molti problemi legati all’eccezionalità dell’evento sul piano logistico e organizzativo – hanno spiegato – a partire dall’individuazione di percorsi separati per pazienti Covid e non, la conversione di reparti ordinari in reparti Covid, la carenza di personale e di dispositivi di protezione individuale all’interno delle strutture”.

“Le ondate successive ci hanno trovati più preparati, grazie ad interventi strutturali e percorsi consolidati, procedure di sicurezza e Dpi, ma sono continuati i problemi nella gestione dei flussi dei pazienti. È stato inoltre possibile ridurre in misura inferiore l’attività chirurgica ordinaria. Il forte arresto dell’attività di screening fa invece prevedere un aumento dei casi di patologie oncologiche nel prossimo futuro”.

Alessandro Stecco (Lega), ha domandato se l’istituzione del Dirmei abbia avuto un ruolo dirimente nella   rimodulazione delle attività cliniche e delle reti assistenziali. I direttori hanno espresso un giudizio ampiamente positivo, per il lavoro di raccordo fatto tra le aziende sanitarie e la funzione di guida nella riconversione dei posti letto.

Su richiesta del presidente Valle, gli auditi hanno poi fatto il punto sull’avanzamento dei cantieri previsti dal piano Arcuri per aumentare i posti letto dei presidi ospedalieri.




Tamponi, si lavora per il prezzo calmierato in Piemonte

Anche in Piemonte ci sarà un prezzo calmierato dei tamponi molecolari e rapidi per i cittadini che si rivolgeranno ai laboratori privati.

Lo ha annunciato l’assessore alla sanità Luigi Icardi rispondendo a un’interrogazione a risposta immediata del capogruppo dei Moderati Silvio Magliano che chiedeva di avviare a questo fine un confronto con i privati. “Lo hanno raggiunto nel Lazio, fissando un prezzo di 22 euro a tampone, e in Emilia Romagna, 15 euro. Sarebbe significativo raggiungere un accordo anche in Piemonte”, ha ricordato Magliano.

“Condivido la preoccupazione di avere prezzi diversificati in Piemonte, anche per questo abbiamo già avviato un’interlocuzione con i soggetti privati. Con loro faremo le valutazioni per arrivare a un prezzo medio accettato da tutti”, ha spiegato Icardi, aggiungendo che è in corso una revisione delle procedure inerenti i soggetti autorizzati ai test per aumentare in modo significativo il numero dei laboratori, proprio in vista dell’incremento previsto della richiesta di test.

“Già questo, per la legge della domanda e dell’offerta, dovrebbe portare a un calmieramento del prezzo. Quando poi avremo un quadro completo dei laboratori autorizzati, procederemo a concordare con loro il prezzo calmierato che sia uniforme in tutta la regione”. Icardi ha ricordato che “c’è anche una procedura aperta presso l’Istituto superiore di sanità per la validazione dei test salivari, sperimentati in due ospedali del Piemonte”.

Silvio Magliano, presentando l’interrogazione, aveva spiegato che “il decreto riaperture del 21 aprile ha previsto la creazione di un passaporto verde per muoversi in Italia, a prescindere dal colore delle regioni: una delle condizioni per il passaporto è l’effettuazione di un tampone molecolare o del test rapido con esito negativo nelle ultime 48 ore prima di partire. È chiaro che questo porterà a un numero sempre crescente di cittadini che si rivolgeranno alle strutture private. Per questo un accordo su un prezzo calmierato è importante. Pensate a quanto possa incidere, ad esempio, sul costo degli spostamenti di una famiglia di quattro persone”.

Durante il Question time sono state discusse anche le interrogazioni di Domenico Ravetti (Pd) su “Piano finanziario relativo alla realizzazione del progetto definitivo e dei lavori per ammodernamento e riqualificazione dell’Ospedale infantile Cesare Arrigo di Alessandria”; di Paolo Bongioanni (Fdi) su “Deroga immissione specie ittiche”; di Monica Canalis (Pd) su “Collegno, soluzioni abitative alternative a tutela dei minori e in particolare dei minori con disabilità di origine Rom”; di Sarah Disabato (M5s) su “Aggiornamento sul superamento del Campo di sosta in Strada della Berlia a Collegno”; di Francesca Frediani (M4o) su “Monitoraggio componenti atmosfera relativo alla rilocalizzazione dell’autoporto di Susa nei comuni di San Didero e Bruzolo”; di Raffaele Gallo (Pd), su “Recovery plan e il futuro dell’automotive torinese”; di Marco Grimaldi (Luv) su “Andamento campagna vaccinale in Piemonte e problematiche correlate”; di Ivano Martinetti (M5s) su “Trasporto pubblico locale, problemi di adeguamento del servizio alla riapertura delle scuole e al ritorno in zona gialla”.




Io mi vaccino, io mi proteggo, campagna di sensibilizzazione

Anziani tra i 70 e 79 anni compresi, personale scolastico e universitario e volontari della Protezione civile.
Sono i primi protagonisti della Campagna di sensibilizzazione ideata dal Consiglio regionale e dalla Regione Piemonte, che invita le categorie di cittadini, coinvolte fase per fase dal piano regionale,  a vaccinarsi contro il Covid19. IO MI VACCINO, IO mi proteggo è lo slogan declinato per ogni categoria: Io mi prendo cura dei miei cari, Io mi prendo cura dei miei studenti, Io mi prendo cura di voi.

La campagna di comunicazione ha l’obiettivo di far comprendere alla popolazione la validità della vaccinazione quale strumento di prevenzione e sollecitare una convinta e massiccia adesione dei cittadini alla vaccinazione Sars-CoV2, per uscire dall’emergenza pandemica in atto, richiamandoli ad una scelta di coscienza, basata sul prendersi cura di sé e degli altri.

L’iniziativa è il risultato degli sforzi messi in atto nel corso di questi ultimi mesi anche dagli  Stati generali della prevenzione e del benessere, fortemente voluti dalla presidenza del Consiglio regionale, e dal presidente e vicepresidenti della Commissione Sanità, impegnata nelle ultime settimane in una costante lotta alla disinformazione, attraverso la promozione del convegno  “Vacciniamoci informati” che ha coinvolto esperti dell’ordine dei medici, del Comitato scientifico  e primari dei reparti di malattie infettive.

“Come Stati generali della prevenzione e del benessere – sottolinea il presidente del Consiglio Stefano Allasia –  abbiamo deciso di realizzare una campagna per sensibilizzare i piemontesi a vaccinarsi, perché solo con un’immunizzazione generale possiamo davvero ritornare alla normalità. Oggi il vaccino c’è ed è sicuro, dobbiamo fugare dubbi e timori sulla sua efficacia, perchè è l’unica arma per sconfiggere definitivamente questa terribile pandemia”.

“Seguire i consigli del proprio medico, fidarsi del proprio ospedale o della propria asl, informarsi da fonti sicure e guardare con favore al progresso della scienza, ora in campo con i Vaccini e anche con gli anticorpi monoclonali, è di estrema importanza per i cittadini e i pazienti – afferma il presidente della Commissione Sanità Alessandro Stecco – soprattutto in un momento come questo, dove è normale essere disorientati o spaventati di fronte ad una situazione straordinaria,  non conosciuta  e al proliferare di notizie incerte e al bombardamento mediatico cui siamo sottoposti. Il Consiglio Regionale prosegue nell’intento di voler veicolare informazione medico-scientifiche attendibili cosi come abbiamo fatto con la divulgazione del convegno  “Vacciniamoci Informati”, un’idea innovativa molto apprezzata dai cittadini, che vengono messi nelle condizioni di avere le informazioni corrette fornite da esperti del calibro del professor Giovanni Di Perri e il dottor Guido Giustetto “.

 




Sono iniziate, in tutto il Piemonte le vaccinazioni delle persone ultra80enni

Nel primo giorno, domenica 21 febbraio, sono state inoculate 3.296 dosi.

“La Regione punta a vaccinarli nel giro di un mese, perché questo vuol dire salvare vite umane nella fascia di età più fragile – ha dichiarato il presidente Alberto Cirio, che in mattinata si è recato nei punti allestiti nel poliambulatorio di via Gorizia 114 a Torino e nell’ospedale San Lazzaro di Alba – In Piemonte gli over80 sono 370.000: circa 20.000 sono già stati vaccinati nelle case di riposo, dagli altri 350.000 sono arrivate al momento 216.000 preadesioni. Contiamo di vaccinare tra 10.000 e 13.000 persone al giorno per chiudere entro il mese di marzo. Il Piemonte va avanti, attendiamo però le munizioni, cioè le dosi, che sono fondamentali per proseguire con il nostro programma”.

“Tutto il sistema sta facendo un grande sforzo per affrontare al meglio questa nuova fase della campagna vaccinale – ha aggiunge l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi – Ringraziamo tutti, a cominciare dai medici di famiglia che stanno supportando le preadesioni con una grande rapidità e gli operatori delle nostre Asl e Aziende ospedaliere, ma anche chi è impegnato nella complessa macchina informatica che c’è dietro la vaccinazione di massa”.

Il commissario dell’area giuridico-amministrativa dell’Unità di Crisi Antonio Rinaudo ha reso noto che “questa giornata simbolica è anche il segnale che si parte con la vaccinazione di tutte le categorie più fragili, a cominciare dagli over80 ma in contemporanea e parallelamente anche dai disabili, persone che devono essere tutelate immediatamente per abbassare i livelli di letalità che ha il virus”.

 

Si ricorda che le persone con più di 80 anni (nati nel 1941 compresi) possono segnalare la loro volontà di ricevere il vaccino al proprio medico di famiglia, che provvedere a registrarla sull’apposita piattaforma regionale. L’Asl di competenza provvede a definire gli appuntamenti e a indicare luogo, data e ora della convocazione per la vaccinazione tramite sms o mail (si può indicare anche un cellulare/e-mail di un parente o altra persona fidata).

 




Dal 15 febbraio le adesioni di ultra80enni e personale scolastico e universitario

Altri due importanti traguardi per la campagna di vaccinazione contro il Covid-19 della Regione Piemonte: lunedì 15 febbraio i medici di medicina generale inizieranno a raccogliere l’adesione alla vaccinazione degli assistiti con più di 80 anni e il personale docente e non docente delle scuole e delle Università potrà esprimere la volontà di farsi vaccinare.

Over80

Da lunedì 15 febbraio le persone con più di 80 anni (nati nel 1941 compresi) potranno segnalare la loro volontà di ricevere il vaccino al proprio medico di famiglia.

Ogni medico indicherà eventuali priorità sulla base del quadro clinico dell’assistito e ne registrerà l’adesione sull’apposita piattaforma regionale. L’Asl di competenza provvederà a definire gli appuntamenti e a indicare luogo, data e ora della convocazione per la vaccinazione tramite sms o mail (si può indicare anche un cellulare/e-mail di un parente o altra persona fidata).

La somministrazione delle dosi avverrà a partire dal V-Day del 21 febbraio nei 97 centri vaccinali finora individuati, aumentati rispetto ai 61 inizialmente previsti per raggiungere capillarmente tutte le zone del Piemonte. Chi non sarà in grado di spostarsi sarà vaccinato a domicilio a cura dell’Asl di appartenenza.

Personale scolastico e universitario

Sempre dal 15 febbraio il personale, docente e non docente, in servizio presso gli istituti scolastici e universitari pubblici e privati, compresi quelli di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM) ed i servizi educativi privati e paritari potrà manifestare la propria volontà di aderire alla vaccinazione anti Covid-19 tramite il portale www.ilpiemontetivaccina.it Le prime inoculazioni verranno effettuate dal 19 febbraio.

In questa fase per avviare la campagna verrà usato il vaccino AstraZeneca indicato per la popolazione con meno di 55 anni. Gli over55 possono comunque manifestare la propria adesione sul portale e saranno convocati successivamente con le modalità e le tempistiche previste dal Piano nazionale.

Si precisa che nel personale non docente rientrano: assistenti amministrativi, assistenti tecnici, collaboratori scolastici, cuochi (presso convitti), direttori dei servizi generali ed amministrativi, dirigenti scolastici, guardarobieri (impiegati presso convitti) e infermieri (impiegati presso convitti).

Coloro che, invece, soffrono di particolari patologie non dovranno usare il portale per manifestare l’adesione perché saranno informati successivamente in modo specifico sulle modalità loro riservate.

Chi non ha il proprio medico di famiglia in Piemonte può comunque aderire alla campagna vaccinale, ma con delle specifiche modalità che saranno comunicate nei prossimi giorni.

Lo svolgimento delle due fasi è stato illustrato dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, dall’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi, dal commissario generale dell’Unità di Crisi Vincenzo Coccolo, dal commissario dell’Area giuridico-amministrativa Antonio Rinaudo, dal consulente strategico Covid della Regione Pietro Presti e dal Capo di Gabinetto della Giunta Gian Luca Vignale.

“La tempistica è chiara e precisa, l’esercito è pronto e operativo. – ha affermato Cirio – Abbiamo potenziato i punti vaccinali per gli over80 perché abbiamo voluto andare loro incontro e farli vaccinare nel punto più vicino. Il sistema di prenotazione per gli anziani è molto facile e immediato, anche perché per loro abbiamo scelto di avvalerci dei medici di medicina generale”.

I vaccini unica arma

Per quanto riguarda l’approvvigionamento dei vaccini, il presidente ha fatto presente che “siamo sabaudi e rispettiamo le regole”, ma pure rivelato che “anche oggi abbiamo proseguito nel lavoro di ricerca autonoma sul mercato internazionale. Abbiamo dato mandato a Scr, la Società di committenza regionale, di cercare tre milioni di pezzi. E’ un mandato conoscitivo, però mette già a disposizione una indagine di mercato per individuare quali prodotti e a quale prezzo. Questi vaccini sono per le aziende, perché prima mettiamo in sicurezza i loro dipendenti, prima può essere messo in sicurezza il prodotto interno lordo del Piemonte”.




Piemonte, oltre 40mila vaccinati nelle Rsa

Sono oltre 40mila le persone vaccinate contro il Covid 19 nelle Rsa del Piemonte, 19 mila sono operatori e 21 mila sono ospiti delle varie strutture.
Questo è quanto emerge dalla relazione del Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive, svoltosi nella quarta Commissione presieduta dal vicepresidente Domenico Rossi.

La relazione – stimolata anche dalle domande dello stesso vicepresidente Rossi e del consigliere Daniele Valle (Pd) – ha illustrato ai Commissari le varie funzionalità della piattaforma di monitoraggio nelle RSA “Covid 19” e la sua evoluzione volta a migliorare il trattamento dei dati.

Nel corso della seduta sono stati presentati anche alcuni dati della piattaforma del Sistema informativo regionale delle vaccinazioni che monitora, oltre alle dodici Asl e le sei Aziende ospedaliere, anche le varie residenze per anziani.

Il dato complessivo emerso è appunto che la maggior parte dei 25 mila dipendenti e buona parte dei 30 mila pazienti delle residenze per anziani sono stati vaccinati contro il Covid 19. Nello specifico, si tratta esattamente di 40.152 vaccinati, di questi 19.012 sono unità di personale mentre, i rimanenti 21.140 sono ospiti delle Rsa.