Tampone anche ai privati positivi al test sierologico
Nell’arco di pochi giorni il Piemonte arriverà a poter fare 10.000 tamponi al giorno. L’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi, precisa che tale numero permetterà di sottoporre al tampone anche i privati che faranno a loro spese il test sierologico risultando positivi.
“Si è appena conclusa una gara per l’acquisto di tamponi fuori dal Piemonte – spiega Icardi – Arriveremo anche a oltre 10.000 tamponi al giorno, e una parte sarà dedicata ai cittadini che risulteranno positivi al test sierologico. Per i sierologici vale ciò che ha detto anche il Ministero, ovvero che hanno solo valore epidemiologico. Ma poiché qualcuno positivo al sierologico potrebbe avere la malattia in corso, faremo il tampone a tutti i positivi, non solo a quelli da noi testati ma anche ai privati. Chi risulterà contagiato sarà sottoposto al solito iter: isolamento e ricerca dei contatti“.
“Fare il test sierologico privatamente – chiarisce l’assessore – non è una pratica che incoraggiamo, ma visto che sono stati così intercettati dei malati non possiamo fare finta che questo non esista. Il tampone comunque sarà fatto nell’ambito del sistema sanitario regionale, quindi senza costi per il paziente. Va però evitato il Far West: considereremo solo i sierologici validati dal Ministero. Stiamo scrivendo le linee guida, che saranno pronte la prossima settimana”.
Su questo tema si è espresso alla trasmissione Unomattina di RaiUno il presidente Alberto Cirio: “Il test sierologico è un tema delicato su cui auspichiamo ci sia un pronunciamento del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità, perché ormai è chiaro che sono importanti sotto il profilo dell’analisi epidemiologica ma nello stesso tempo le persone devono sapere che non hanno valore diagnostico e danno una prima indicazione a cui deve seguire un tampone. Questo va chiarito perché se, da una parte, dobbiamo permettere la libertà a ciascuno di curarsi come ritiene e fare le analisi che vuole, dall’altra non possiamo permettere che ci sia un’esasperazione commerciale, promozionale, di test che sono sì importanti ma che non devono mai essere spacciati o venduti come test che sono in grado di dire se sei positivo o no al Coronavirus”.