“Vogliamo favorire il turismo degli originari del Piemonte sparsi nel mondo, che vogliono conoscere la terra delle loro radici” è quanto ha ribadito l’assessore Maurizio Marrone durante la presentazione della proposta di deliberazione sugli interventi regionali in materia di movimenti migratori per il 2023.
Il Consiglio regionale ha approvato il documento all’unanimità dei votanti (28 sì e 15 non partecipanti al voto).
Marrone ha spiegato che per le iniziative riservate agli emigrati piemontesi sono disponibili 295 mila euro, dei quali 120 mila destinati alle varie associazioni, oggetto di una revisione per appurare quelle ancora in attività.
Sono confermati 18 mila euro per due storici musei, quello dell’Emigrazione dei Piemontesi nel Mondo di Frossasco (To) e quello di Santa Maria Maggiore in Valle Vigezzo (Vco).
L’assessore ha anche annunciato un duplice stanziamento speciale nazionale di 100 mila euro per il primo e di 200 mila per il secondo sito museale.
Tra i diversi interventi, 15 mila euro verranno infine stanziati per le iniziative legate al cinquantesimo anniversario del Monumento dedicato ai piemontesi nel mondo di San Pietro in Val Lemina (To).
Nel dibattito sono intervenuti Monica Canalis (Pd), che ha sottolineato l’importanza di evitare l’oblio ma anche di considerare l’emigrazione di chi oggi abbandona il Piemonte per inseguire il lavoro all’estero, e Silvana Accossato (Luv), che si è soffermata sulle nuove emigrazioni.
Diego Sarno (Pd) è invece stato critico su quella che ha definito strumentalizzazione politica del “Festival Radici” sull’identità.
Alberto Preioni (Lega) nel suo intervento ha voluto confrontare l’emigrazione dei piemontesi nel mondo con quello che oggi è il fenomeno migratorio che interessa l’Italia.
Domenico Ravetti (Pd) si è soffermato sulla gestione dei flussi di persone che oggi si spostano da un paese all’altro. Valter Marin (Lega) ha infine sostenuto i contenuti del provvedimento.