Vaccino antinfluenzale, la Regione Piemonte si è aggiudicata 1,1 milioni di dosi
Per la stagione 2020-2021 la Regione si è aggiudicata un quantitativo di dosi di vaccino antinfluenzale nettamente superiore allo scorso anno. Le dosi previste sono infatti 1,1 milioni rispetto alle 750mila dello scorso anno.
Lo ha annunciato l’assessore alla Sanità Luigi Icardi questa mattina in Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco, rispondendo a un’interrogazione di Domenico Rossi (Pd) sulla pianificazione della somministrazione dei vaccini per il prossimo autunno.
“In questo modo – ha aggiunto l’assessore – pensiamo di poter soddisfare i fabbisogni aggiuntivi di vaccino legati all’introduzione della vaccinazione antinfluenzale gratuita anche nei soggetti over 60, che negli anni scorsi era gratuita per gli over 65. L’Assessorato ha inoltre intenzione di anticipare la campagna di promozione della vaccinazione antinfluenzale già nei mesi di agosto-settembre per essere pronti, all’inizio delle vaccinazioni, compatibilmente con la fornitura dei vaccini da parte delle aziende aggiudicatrici, a partire dal mese di ottobre”.
Nel corso della seduta l’assessore ha svolto una nuova comunicazione sul Centro unico di prenotazione regionale che, in seguito all’emergenza Covid, si trova a gestire una situazione piuttosto difficile.
In premessa, l’assessore ha svolto una breve cronistoria del servizio per contestualizzarne meglio l’attività, ricordando che le basi per l’affidamento della realizzazione di un sistema regionale omogeneo di gestione delle agende e delle prenotazioni sanitarie a livello sovraziendale sono state gettate da un bando europeo nel 2015, mentre la convenzione è stata sottoscritta nel 2018: “Un percorso assai travagliato – ha sottolineato – che abbiamo ereditato dopo che nel febbraio 2019 la società consortile mandataria ha depositato istanza di fallimento e il rapporto è proseguito con un altro operatore economico”.
“Al momento sono disponibili sulla piattaforma le agende di 12 Aziende sanitarie mentre quelle delle altre sei – Ao e Asl di Alessandria, Asl di Asti, Asl Cn2, Asl To3 e Aou Città della Salute di Torino – lo saranno entro l’anno”, ha osservato.
“L’attuale congestionamento nel servizio di call center – ha spiegato – è anche imputabile alla ripresa delle attività ambulatoriali e al recupero di quelle sospese o ridotte a seguito del lockdown”.
Tra le iniziative in atto per arginare l’emergenza è previsto “l’incremento di 900 ore settimanali aggiuntive entro fine luglio rispetto alle attuali 2.000, l’avvio di un piano di comunicazione che valorizzi i servizi digitali di prenotazione alternativi al call center, quali l’app e il portale web, l’attivazione di nuovi canali di prenotazione da parte degli operatori del territorio quali farmacie e medici di base e l’erogazione di prestazioni ambulatoriali in televisita”.
Sono intervenuti, per richieste di approfondimenti, Daniele Valle (Pd), Sean Sacco (M5s), Mario Giaccone (Monviso), Marco Grimaldi (Luv) e Carlo Riva Vercellotti (Fi).