“Continuiamo a parlare di semplificazione e sburocratizzazione, ma tutte le volte che si tratta di applicare una direttiva europea facciamo di tutto per complicarci la vita, rendendo sempre più difficile il lavoro degli imprenditori”.
Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, interviene sulle criticità operative derivanti dall’applicazione del decreto legislativo 27 giugno 2022, numero 104, il cosiddetto “Decreto Trasparenza”, che regolamenta gli obblighi informativi che i datori di lavoro sono tenuti a fornire ai lavoratori, a partire dal prossimo 13 agosto. “Gli agricoltori – dichiara Allasia – vogliono rispettare le leggi e collaborare in modo fattivo al contrasto dello sfruttamento e a qualsiasi forma di discriminazione in ambito lavorativo, ma occorre tener presente la realtà in cui operano le imprese del settore primario e la specificità del lavoro agricolo: la variabilità della programmazione del lavoro e l’ammontare minimo delle ore retribuite garantite, per fare un esempio, sono estremamente complicate da determinare in agricoltura, soprattutto nei periodi di raccolta quali la vendemmia, che quest’anno sarà anticipata già al mese di agosto”.
A parere di Confagricoltura anziché applicare la direttiva in modo così burocratico sarebbe necessario individuare percorsi che consentano di tenere in considerazione le diverse tipologie di lavori agricoli e accelerare in modo deciso sui processi di semplificazione e di digitalizzazione di cui tanto si parla, ma che continuano a rimanere il più delle volte inattuati.
È necessaria una proroga del provvedimento, come ha chiesto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti con una lettera indirizzata al ministro del lavoro Andrea Orlando. “Non vogliamo essere disfattisti – sostiene Allasia – ma se non si arriverà a un rinvio delle disposizioni la prossima vendemmia partirà sotto pessimi auspici per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro. La situazione è già delicata e si deve evitare di esasperare gli imprenditori con provvedimenti per molti versi assurdi: far entrare in vigore un provvedimento alla vigilia di Ferragosto, con la vendemmia alle porte, vuol dire esporre gli agricoltori a rischio di contenziosi e sanzioni. Con un po’ di buon senso si deve evitare questa ulteriore difficoltà alle imprese e per questo invitiamo i parlamentari che nelle prossime settimane si rivolgeranno all’elettorato a tenere in maggiore considerazione i reali problemi delle imprese, intervenendo nei confronti del governo perché non si producano danni facilmente evitabili”.