Volontari del trasporto sanitario, meno dell’1 per cento positivo al tampone
Dallo screening effettuato sul personale e i volontari del trasporto sanitario, solo lo 0,78 per cento è risultato positivo al tampone molecolare. A dicembre, solamente alla Croce Rossa sono stati assegnati 10 mila tamponi rapidi, di cui 2797 sono quelli finora eseguiti, con 22 positivi: risultati incoraggianti, a dimostrazione dell’alto grado di protezione raggiunto anche grazie ai dispositivi di protezione individuale assegnati.
In queste settimane sono in corso le vaccinazioni, su oltre 21 mila volontari hanno ricevuto la prima dose circa il 30 per cento, e contiamo di raggiungere il 50, cioè la totalità di coloro che operano sulle ambulanze”: è quanto hanno riferito i responsabili di Croce Rossa, Anpas, Sogit e Aresa, le associazioni che in Piemonte si occupano del trasporto sanitario, in un’audizione al gruppo di lavoro sulla gestione dell’emergenza Covid 19, presieduto da Daniele Valle.
Nella prima ondata della pandemia, quella del lockdown di marzo-aprile, una delle maggiori criticità riscontrate ha riguardato i dispositivi di protezione individuale: “I quantitativi forniti dall’Unità di crisi, che ha sempre dimostrato massima collaborazione su tutti i fronti, non erano sufficienti a coprire l’intero fabbisogno – hanno detto gli auditi – e ogni associazione ha cercato di approvvigionarsi sul mercato e grazie alle donazioni ricevute. La situazione è andata via via migliorando, ora siamo in attesa che ci vengano liquidati i costi sostenuti, che la Regione ci ha riconosciuto”.
La Regione si è anche impegnata a fornire i dpi per il periodo novembre 2020-marzo 2021, per oltre 2,3 milioni di euro di acquisti. L’incarico è stato dato all’Asl To3 e attualmente le consegne sono costanti.
Per far fronte all’aumento di attività dovuto all’emergenza e alla diminuzione di personale volontario per l’alto rischio connesso al lavoro svolto, le associazioni hanno provveduto a derogare ai limiti delle assunzioni, reclutando nuovo personale in accordo con le aziende sanitarie committenti per far fronte alle richieste.
Tra le proposte avanzate la richiesta alla Regione di valutare la possibilità di un bando per ottenere contributi a fondo perduto per l’acquisto di nuove ambulanze e mezzi sanitari, molti dei quali si sono usurati per l’utilizzo e le continue sanificazioni fatte. Inoltre la richiesta di una revisione delle convenzioni con le Asl per i trasporti secondari interospedalieri, alla luce delle mutate condizioni logistiche: l’emergenza legata al Covid ha infatti richiesto molti più mezzi, sanificazioni ripetute e percorrenze più lunghe tra le strutture, con problemi di sovrapposizione di servizi e ritardi.